Il caso Elkann: un’indagine su frode fiscale e segreti familiari che intrecciano la vita di John Elkann e parenti.
L’indagine che avvolge John Elkann e altre figure di spicco come il commercialista Pietro Ferrero e il notaio Urs von Gruenigen, prosegue senza sosta, cercando di far luce su una presunta frode fiscale che riguarda l’ultimo anno di vita di Marella Agnelli. Gli interrogatori condotti fino ad ora, coinvolgendo personale domestico delle residenze sabaude di Villa Frescot e Villar Perosa, non hanno portato a scoperte decisive. La domanda principale resta: Marella Agnelli ha vissuto prevalentemente in Svizzera o in Italia?
Un giallo fiscale tra Italia e Svizzera
Le indagini si concentrano sulla vita di Marella Agnelli, divisa tra quattro residenze principali, tra cui l’Italia e la Svizzera, ma anche Saint Moritz e Marrakesh. Un esposto presentato da Margherita Agnelli, considerato serio dalla procura, suggerisce che Marella potrebbe aver trascorso in Italia più tempo di quanto dichiarato al fisco, sollevando dubbi sulla sua effettiva residenza fiscale.
Nonostante le speranze, le testimonianze raccolte finora hanno lasciato gli investigatori nel buio, tra amnesie e contraddizioni. Di fronte a questa situazione, l’attenzione si sposta sui documenti sequestrati che potrebbero contenere la chiave per risolvere il mistero. La ricerca di agende, diari o scritti diventa cruciale per ricostruire gli spostamenti di Marella Agnelli e, forse, per ribaltare vecchi accordi successori che hanno segnato la storia della famiglia Elkann e dell’impero Fiat.
Una battaglia legale all’orizzonte
Il ritrovamento di prove concrete sulla residenza fiscale di Marella Agnelli potrebbe aprire scenari legali inediti, con Margherita Agnelli pronta a contestare gli accordi successori stabiliti nel 2004. Una svolta che potrebbe non solo riscrivere la storia di una delle famiglie più influenti d’Italia ma anche influenzare l’eredità e la distribuzione dei beni tra i membri della famiglia.
Mentre gli Elkann hanno spostato il fulcro delle loro attività lontano da Torino, e le residenze al centro dell’indagine sono messe in vendita, l’ombra di una possibile frode fiscale aleggia ancora. La diluizione della Fiat nel gruppo Stellantis aggiunge un ulteriore tassello a questo complesso puzzle, rendendo l’indagine ancora più sfidante e imprevedibile.